L’hahstag può fare la differenza. Con questa breve guida non sarà difficile scegliere quello giusto

L’hashtag spopola sui social ormai da anni. Sono così popolari che ormai il suo concetto è entrato anche nel linguaggio parlato, soprattutto tra i giovani. Nel 2014, infatti è stata aggiunta una voce apposita nell’Oxford English Dictionary.

Hashtag: la sua storia in breve

Parola composta da “hash” (cancelletto) e “tag” (etichetta), è utilizzato soprattutto sui social network per raggruppare tutti i contenuti che contengono la stessa parola chiave preceduta dal famigerato cancelletto, e ha la funzione di facilitare la ricerca sul web. La sua popolarità è tale, che quasi ci siamo dimenticati che la sua invenzione è recente, anzi recentissima e risale al 23 agosto del 2007 quando Chris Messina postò un Tweet:

how do you feel about using # (pound) for groups. As in #barcamp [msg]?

A renderlo popolare su Nate Ritter nell’ottobre dello stesso anno, che lo utilizzò per parlare degli incendi nella contea di San Diego, con l’hashtag #sandiegofire, ma ha toccato l’apice della popolarità internazionale tre anni dopo con le
proteste durante le Elezioni presidenziali in Iran del 2009.

Twitter, che originariamente non disponeva di un servizio per raggruppare i tweet, ha designato l’hashtag come strumento per raggruppare, indicizzare e trovare i contenuti, introducendo così a partire dal 1º giugno 2009 il collegamento ipertestuale sulle parole precedute dall’hashtag. La sua popolarità è diventata tale che presto anche gli altri social lo inserirono come collegamento ipertestuale.

Hashtag e marketing: come usarli

La loro funzione di raggruppare e indicizzare i contenuti con una determinata parola chiave, facilita il processo di SEO che sta alla base della promozione sul web. Quando si crea una strategia di promozione sul web è necessario pensare agli hashtag giusti. Dovrà rappresentare il vostro brand e dovrà essere facilmente riconoscibile.

Ma come usare gli hashtag nel modo giusto?
Prima di tutto non cadete nell’errore di inserirne troppi. Oltre a rallentare la lettura, troppi possono catalogare il post come spam. Pensate a quali sono i più pertinenti per il vostro business e distribuiteli bene nei vostri post social per non perdere l’efficacia dell’advertising. L’unica eccezione la fa Instagram dove potete abbondare e divertirvi a trovare quelli più originali e popolari.
Per facilitare la lettura e per essere ricordato più facilmente, è meglio che siano brevi, meglio se di una parola sola. Non essendo divise dallo spazio, più parole possono rallentarne la comprensione. In questo caso è bene distinguerle con delle maiuscole.

Bisogna inserire il nome del brand nell’hashtag?
Il marketing è diviso in due categorie: le grandi aziende e le piccole aziende. Le prime non hanno bisogno di inserire un hashtag con il nome del proprio brand e molte preferiscono utilizzare il proprio slogan. Ma le piccole aziende? Soprattutto agli inizi, sarà sicuramente utile condividere sui social un hashtag con il nome della propria azienda. Accompagnatelo con alcuni hashtag “descrittivi” che daranno un’idea generale della vostra identità.

Alcuni hashtag utili

Vediamo insieme quali sono alcuni hashtag utili per aiutare la vostra crescita.

Hashtag per aziende di moda

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Hashtag per aziende di estetica e saloni di bellezza

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Hashtag per ristoranti

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#bar #beer #beers #can #cocktail #cocktails #drink #drinks #drinkup #glass #slurp #thirst #thirsty #wine #yum #yummy

Hashtag per sport

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Questi sono solo pochi dei tanti che si possono usare. Per un approfondimento e per trovare quello giusto consultare questa lista.

Questo breve excursus nel mondo del cancelletto ipertestuale vi aiuterà a trovare la strada giusta per il vostro marketing. Trovare quelli giusti, condividere quelli più divertenti, sfruttare quelli più virali. Ormai niente può fermare la vostra ascesa nel social marketing. Che altro dire, se non #weloveHashtag?