Se usi l’intelligenza artificiale, probabilmente conosci questa frustrazione: un prompt che ieri dava risultati perfetti, oggi produce un output deludente. Il motivo? Spesso usiamo un metodo istintivo ma inefficace, che gli esperti chiamano “Prompt Stacking“: buttare tutte le informazioni, le regole, il tono di voce e gli obiettivi in un unico, enorme “mega-prompt”. Il risultato è un comando confuso che si rompe facilmente.
L’approccio sta cambiando. La nuova frontiera non è scrivere prompt più lunghi, ma più intelligenti, usando una tecnica modulare e scalabile: il “Context Stacking“.
Il “Context Stack”: Costruire il Prompt Come un Sistema Modulare
Pensa a un prompt moderno non come a una singola frase, ma come a un sistema a strati (stack), dove ogni livello fornisce un tipo specifico di contesto all’IA. Questo metodo mantiene la logica pulita e permette di adattare il comando senza doverlo riscrivere da capo. La struttura si basa su un “Golden Prompt” e quattro livelli di contesto:
Il Golden Prompt (Il Motore): È la base di tutto. Definisce in modo chiaro e conciso il nucleo dell’incarico. La sua formula è:
Sei il mio [RUOLO]. Il tuo obiettivo è [OBIETTIVO]. Segui questo [PROCESSO].
- Memoria (Le Regole Fisse): Qui si inseriscono le regole predefinite e persistenti che l’IA deve sempre seguire, indipendentemente dal compito. Esempio: “Usa sempre la forma attiva. Non usare gergo tecnico. Cita le fonti quando le usi.”
- Esempi (La Guida di Stile): Questo strato fornisce all’IA dei riferimenti di alta qualità per definire lo stile. Esempio: “Usa il carosello LinkedIn del mese scorso come riferimento per il tono. Applica le linee guida di scrittura del nostro brand.”
- Documenti (Il Contesto Specifico): Qui si collegano i file e le informazioni necessarie per questo specifico compito. Esempio: “Basa la tua analisi sul brief di marketing che trovi in Google Drive e sul profilo del nostro pubblico target presente in Notion.”
- Parametri (I Vincoli Tecnici): L’ultimo strato definisce i vincoli di output. Esempio: “Mantieni ogni slide sotto le 60 parole. Il testo totale non deve superare i 1.000 caratteri.”
Il Livello Successivo – Connettere l’IA Direttamente ai Tuoi Dati
La vera rivoluzione del Context Stacking è che questi “strati” non devono essere inseriti manualmente ogni volta. Attraverso connettori e protocolli (MCP – Model Context Protocol), è possibile collegare l’IA direttamente ai tuoi strumenti di lavoro. Immagina che i Documenti non siano più un copia-incolla, ma un accesso in tempo reale e autorizzato ai tuoi dati su HubSpot, Notion, Google Drive o Slack.
In questo scenario, l’IA non lavora più con informazioni statiche, ma con dati vivi e aggiornati. Il prompt rimane leggero e focalizzato sull’obiettivo, mentre i connettori “nutrono” l’IA con il contesto necessario, trattando ogni fonte dati come un layer dinamico.
L’Evoluzione da Utente a “Architetto” dell’IA
Il passaggio dal Prompt Stacking al Context Stacking segna un’evoluzione fondamentale nel nostro rapporto con l’intelligenza artificiale. Non siamo più semplici “utenti” che inseriscono comandi, ma diventiamo “architetti” di sistemi informativi. Costruire prompt stratificati e connessi ai nostri dati ci permette di ottenere risultati non solo migliori, ma anche più coerenti, affidabili e scalabili. È questa la competenza che separerà chi usa l’IA come un gadget da chi la integra come un motore strategico e insostituibile all’interno del proprio business.




























